La città etrusca di Kysry, per i romani Caere, attuale Cerveteri, si trova nella parte meridionale dell’Etruria, 40Km a nord di Roma. La sua necropoli è una delle più monumentali del Mediterraneo e costituisce una testimonianza rara e preziosa della civiltà etrusca, tanto che dal 2004 è stata inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Era una delle città più nobili e potenti della Dodecapoli, confederazione delle città etrusche più influenti, e controllava un vasto territorio ed una larga fascia costiera tirrenica, dove disponeva di ben tre porti: Alsium (Ladispoli), Punicum (Santa Marinella) e Pyrgi (Santa Severa), segno di una supremazia assoluta sui traffici commerciali del Mar Tirreno. Proprio grazie a questi scambi commerciali, Caere entra in contatto con le culture raffinatissime dei Fenici e dei Greci, che influenzano profondamente la cultura e l’economia della città che, governata da una classe dirigente di principi aristocratici, nel VII sec. a.C. conosce un’improvvisa espansione e un benessere diffuso, testimoniato dallo sfarzo esagerato e dalla ricchezza e prestigio dei materiali di importazione e che si coglie in maniera indiscutibile anche dal lusso e dalla sontuosità delle tombe.
Proprio le tombe principesche della necropoli della Banditaccia ci mostrano la quantità di energie e ricchezze che gli Etruschi investivano nella preparazione di tutto l’apparato necessario ad accompagnare il defunto nell’aldilà dove, in carne ed ossa, avrebbe proseguito il suo cammino. Ed è per questa credenza che era necessario che il defunto avesse con sé tutto ciò che l’aveva accompagnato durante la sua vita terrena: la sua casa, le suppellettili, il vasellame, il cibo, le armi, i gioielli. Le tombe prendono infatti la forma di abitazioni e nel caso di sepolture principesche, diventano articolate, ricche, lussureggianti, con corredi, pareti dipinte, decorazioni e allestimenti di prestigio mai scelti e disposti a caso, ma selezionati secondo codici e rituali complessi, per tradurre in immagine concreta l’identità del defunto, esaltandone il rango, evidenziandone il sesso o esaltando la funzione che aveva avuto nella società.
La necropoli della Banditaccia racchiude e conserva nel tempo, attraverso le incredibili espressioni architettoniche delle sue tombe, l’immagine del potere e dello sfarzo con cui i Principi volevano essere accompagnati nell’ultimo viaggio verso la loro vita immortale nella Città dei Morti.
LA TOMBA DEI LEONI DIPINTI
La nuova casa del Principe che si avvia verso la sua vita eterna deve avere le stesse comodità e gli sfarzi che ha avuto nella vita terrena. La sua tomba è il legame tra generazioni passate e presenti, è la manifestazione della sua affermazione sociale e della sua ricchezza.
La tomba dei Leoni Dipinti è all’interno di un tumulo monumentale, che rappresenta la forma di una immensa capanna circolare, scavato nella profondità del banco roccioso e sovrastato da un cono di terra che ne rappresenta il tetto, grandioso da ovunque lo si guardi.
È una delle prime tombe ad avere un interno articolato e complesso, suddiviso in più stanze collegate da corridoi, con l’idea della grande casa principesca ben espressa dalle cesellature della pietra a riprodurre travature del tetto, pilastri, porte, finestre, letti decorati, perfino grandi cesti per le offerte alimentari, ma soprattutto le pitture parietali che hanno dato il nome alla tomba. Sulla parete di fondo era, infatti, raffigurato un uomo tra due leoni affrontati, nei colori rosso, nero e bianco, che dovevano essere gli ultimi di una lunga fila lungo tutte le pareti, purtroppo oggi non più visibili.
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TOMBA DEGLI SCUDI E DELLE SEDIE
La “Tomba degli Scudi e Sedie” è all’interno dello stesso grande tumulo a cui dà il nome in cui si trova la tomba dei Leoni Dipinti, ma di un’epoca di poco successiva e cioè la prima metà del VI secolo a.C. Già nel 1834 si aveva notizia della sua esistenza, probabilmente per la sua mole nonostante fosse parzialmente interrata, ma fu scavata all’inizio del 1900. Anche questa è la tomba dei personaggi più ricchi di Caere, la Cerveteri antica, e la sua planimetria mostra l’affermarsi della tipologia di tombe a pianta quadrata, una forma più articolata ed evoluta rispetto alle precedenti, che riproduce, nella sua imponente semplicità, la casa etrusca di quel periodo, ed è ancora simbolo della volontà di ostentare magnificenza e raffinatezza da parte dei proprietari. L’ingresso è orientato a Nord Est e vi si accede da un breve corridoio. All’interno è articolata in due camerette funerarie laterali, frontalmente si apre la camera principale: un ampio atrio con letti funerari scolpiti sul modello di quelli lignei delle abitazioni e, sulla parete di fondo, tre porte che conducono ad altrettante camere. Nello spazio tra le porte, sono state ricavate dal tufo due troni con spalliera curva, sui quali dovevano essere poste delle statue in terracotta e sgabelli poggiapiedi. Scolpiti nel tufo ci sono ben 14 scudi finemente realizzati e tracce di colore che dovevano vivacizzare l’ambiente.
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TOMBA DEGLI ANIMALI DIPINTI
La “Tomba degli Animali Dipinti” che dà anche il nome al tumulo che la accoglie, è una delle manifestazioni del momento probabilmente più elevato dell’architettura funeraria etrusca, in un tempo, la fine del VII secolo a.C., in cui le monumentali case erano il risultato della fusione di grandi capanne e mai come adesso, questa magnificenza è stata meglio rappresentata anche nei monumenti funerari delle famiglie aristocratiche. L’idea di opulenza e potenza è resa qui in maniera inequivocabile anche nella dimora eterna dei suoi abitanti. La pianta rettangolare divisa in due o tre ambienti da pilastri ma anche le rifiniture e le decorazioni dei soffitti, dei letti, ecc., sono presenti nei tumuli di questo settore ma non in altri. Tutte queste tombe, risalenti anche allo stesso periodo, sono state costruite evidentemente dalle stesse maestranze a cui era stata affidata la costruzione dei monumenti funerari di questa zona della necropoli. Ha l’ingresso orientato a Nord Ovest con un lungo corridoio, il dromos, che porta alle prime due camerette laterali, segue un vestibolo a pianta circolare e l’ingresso a tre camere consecutive con due letti funebri monumentali sui muri laterali della seconda camera.
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TOMBA MORETTI
Il Tumulo Moretti è di dimensioni medie rispetto ai grandi tumuli circostanti, ma siamo di fronte alla tomba a camera più vasta e complessa della necropoli. Conta ben dieci camere funerarie: sette si aprono sul grande atrio, caratteristico per la sua pianta rettangolare con il lato lungo trasversale anziché longitudinale e le due monumentali colonne ricavate dal banco di roccia, mentre le altre due camere si affacciano direttamente ai lati del pianerottolo di accesso.
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TOMBA DELLA NAVE
L’ultimo grande tumulo è quello della Tomba della Nave, una delle più antiche di questa serie, che deve il suo nome alla raffigurazione di una nave a vela dipinta sulla parete della camera laterale destra, ma che purtroppo oggi non è più visibile. Nella camera funeraria opposta c’è un grande letto ma l’attenzione è catturata sicuramente dal suggestivo soffitto scolpito a rappresentare la struttura lignea del tetto circolare con travicelli delle capanne.
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